LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Andrea De Palma

Andrea De Palma è nato nel 1973 a Biella, città dove vive attualmente. Laureato in Lettere Moderne, la sua poesia ha ottenuto riconoscimenti di livello nazionale. Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di liriche "Veleggiamenti", Casa Editrice Montedit.

Nel mese di dicembre 2007 ha pubblicato con Montedit
"Veleggiamenti" Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi) - 14x20,5 - pp. 58 - Euro 6,00 - ISBN 978-88-6037-4707
 
Notturno
 
Lunghe ciglia di tenebra trapelano:
fiore di luce che viene dall'ombra.
 
Da imprendibili vette
labbra inviolabili bevono sangue
di rose, eterna sorgiva di canto.
 
Neri eliotropi fraterni, d'immenso
ebbri, all'enigma notturno si librano.
 
Nel profondo di specchi universali,
tra le fragili unghie di Mida,
fatue rifulgono nuove corolle.
 

Veglie
 
Mani sfiorare palpiti d'argento,
misterico bramire spezza il tempo.
Sospesa folla estatica d'assenso
al tripudio s'inebria violento.
 
Bellezza avvampa nella titubante
oscura tregua dal dolore astrale
fatuo al chiarore d'onirica aurora
lunare. Un filtro s'ingoia di dolce
 
assenzio, morte si turba in alate
danze su complice fuochi. Stravolte
ammiccano Diane, astri furenti
per fluttuanti forre di sospiri.
 

 
Vanità
 
Aliene ombre trascorrono bieche
eterne mura cieche
d'inespugnabili città granitiche.
Nel vespertino vermiglio riverbero
Porte Scee più non dischiude l'inganno.
 
Simulacri venusti
da atarassiche altezze
fissano sguardi là dove lenissime
si librano figure nelle brezze
su orizzonti affocati.
 
Veleggiano vascelli
lontani, gonfi d'esotiche brame.
Saldo al timone il nocchiere audace
alla volta d'astrali
evanescenti fari:
tregue scorge ineffabili
in un battito d'ali.
 

 
Attese
 
Tregua dileguano intimi abissali
fremiti. Tace canuto l'assenso.
Afone buccine risuonano echi
di guerra, eteree ammassano presenze
 
oscure alate su flutti di pece.
Tra albatri ai ponti tremanti alto un grido
d'orgoglio, schiere rincuora perduta
in tratta eterna di febbrili sensi.
 
Al digrignare di sartie sprofondano
sospiri in un abisso ignaro, inani
emaciate lanterne uomini impugnano
a graffiare altre tenebre silenti.
 
Guaiscono tardivi avvistamenti
di salmastre tagliole indifferenti:
nessun probo nocchiere mai sorprendono
salvezze estreme... perpetui naufragi.
 

 Avvistamenti

Scorrono eteree forme onde basaltiche;
ad alvei riarsi s'abbeverano,
sole, senza più volgersi,
nel profondo s'immergono
cupo e lucente di sogni perduti.

Vanità diafane s'ergono
da torri di cristallo.
Auree porte di Camelot svanite:
carezza uno spirito cieco
bianche mura infinite
sorde al canto dei bardi,
nel suo pianto dilegua.
Splendenti armi giacciono inerti
d'antichi guerrieri al comando
partiti d'ignoto sovrano,
e rose stremate d'attesa.

Da bivacchi sperduti
aleggianti voci nel buio
di un vuoto siderale.
Smarrite le stelle, si scalda
appena il sangue all'esile
fuoco della memoria.
 

 Indifferenza

Impietrito silenzio:
giacciono vele incuranti del vento,
tacciono di sartie litanie.
Ammarate spoglie vermiglie
prone, all'eterna deriva... svanite.

Un nocchiere assopito, abbarbicato
a un veliero sfinito, dismesso,
erra perplesso nell'evanescenza
muta del suo sogno ebbro.

Consenso silente d'assenza
universale: vacua l'armonia.
 

 Nei brividi lievi

Aurore, ampie bonacce di calore
universale piano cullare schiarimenti
leggeri, leni leni a fior dell'acqua:
corolle dischiuse di chiare parole.

Nei lievi brividi di rosee brezze
su colli d'acacie sopite nel verde
covare tenui memorie d'antichi
arpeggi, vibrati da trame sbiadite
di fiochi miti e di passi perduti.

E il presto calare col buio di soffici
coltri a celare tracce e vite deboli
di velate lanterne calde d'istanti, eterne
veglie segrete di sogni volati.
 

 Adolescenza

Sconvolgimenti labili
sferzanti svelamenti.
Un'allodola sazia di rugiada
svetta canti di luce indecifrabili:
abbacinanti schianti deflagrati.

Sotto piogge d'ardenti strali
un'effige si staglia
immersa nel fragile cuore
di viole abissali.

Primizia smarrita in un soffio
tra labbra di lolita.
 

 Il pastore

Cristallina fiducia
nel vuoto, funambolico librarsi
sopra creste pietrose d'apparenze,
tutt'intorno un intrepido occhieggiare
vivido d'ampli affetti:
al vivente salvifica baldanza.

Per te ho temuto bianca
capretta: il vacillare che fa il vento
sul greppo, l'urlo di notte che assilla
le tese orecchie del cane fremente.
 

 Del Figlio

Giacqui nel cuore di terra del mondo,
giacqui e d'allora non ricordo invero
che povere lacrime e fuochi.

Eppure gli echi discordi del tempo
umano mi sogliono ancora
lambire il costato, e come uomo
mi spoglio di chiare corone
e mi arrovello di spine mortali.

Ma è buona la vita, è buona la morte
sorella al santo martirio fatale,
e nel mistero di fede e di croce
trasfiguro me stesso
ed edifico il Padre.

Nel mio eterno sole celeste
solo l'amore dell'uomo trafigge.
PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it
Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
Se non ha casella Email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori - Cas. Post. 68 - 20077 MELEGNANO (MI)» inserendola in una busta già affrancata. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©2006-2007-2008 Il club degli autori, Andrea De Palma
Per comunicare con il Club degli autori:
info@club.it
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
 
IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTI
Home club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Agg. 24-05-2008